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Ultimo aggiornamento 5 Luglio 2021

Ridurre l’assegno divorzile è possibile. Il genitore obbligato deve, però, provare la sopravvenuta modifica delle condizioni patrimoniali dei coniugi.

L’orientamento giurisprudenziale è ormai granitico: per ridurre l’assegno divorzile è necessario allegare gli elementi di fatto dai quali emerga un significativo e sopravvenuto mutamento delle condizioni patrimoniali delle parti.

In altri termini, in sede di revisione dell’assegno divorzile, il Giudice deve verificare la sopravvenienza di nuovi fatti che hanno comportato un importante mutamento dell’equilibrio economico raggiunto in sede di divorzio.

Il presupposto: sopravvenuta modifica delle condizioni economiche degli ex coniugi

La Suprema Corte di Cassazione precisa che:

“la revisione dell’assegno divorzile presuppone l’accertamento di una sopravvenuta modifica delle condizioni economiche degli ex coniugi”.

La predetta modifica deve:

“variare il pregresso assetto patrimoniale realizzato col precedente provvedimento attributivo dell’assegno. Il mutamento sopravvenuto delle condizioni patrimoniali delle parti rappresenta il presupposto che deve essere accertato dal giudice affinché possa procedersi al giudizio di revisione dell’assegno” (Cass. Civ., ordinanza n. 22269 del 15 Ottobre 2020).

La verifica deve limitarsi all’accertamento di nuovi elementi che hanno alterato l’equilibrio patrimoniale dei coniugi.

La Giurisprudenza è, infatti, granitica nel ritenere che:

“In sede di revisione il giudice non può procedere ad una nuova valutazione dei presupposti o dell’entità dell’assegno, sulla base di una diversa ponderazione delle condizioni economiche delle parti già compiuta in sede di sentenza divorzile. Il Giudice deve, nel rispetto delle valutazioni espresse al momento della attribuzione dell’emolumento, limitarsi a verificare se, ed in che misura, le circostanze, sopravvenute e dimostrate dalle parti, abbiano alterato l’equilibrio in tal modo raggiunto e adeguare l’importo, o lo stesso obbligo della contribuzione, alla nuova situazione patrimoniale-reddituale accertate (Cass. Civile, sez. VI, Ordinanza 15 ottobre 2020, n. 22269).

Il consiglio dell’Avvocato

Gli Avv.ti Alessandra Giordano ed Elena Laura Bini precisano “ciò significa che chi vuole agire per ottenere una modifica / revoca dell’assegno divorzile deve per prima cosa, ed è requisito necessario, dimostrare il mutamento sopravvenuto delle condizioni patrimoniali degli ex coniugi, successivo all’epoca nella quale è stato determinato l’assegno divorzile. Diversamente, il ricorso verrà dichiarato inammissibile“.


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