Quali sono i presupposti per la revoca dell’assegno divorzile?
La giurisprudenza di legittimità è ormai chiara nel ritenere che l’esistenza di una nuova famiglia anche se di fatto, fa venir meno i presupposti per riconoscere il diritto all’assegno divorzile.
La costituzione di una nuova famiglia, se pur di fatto, fa venir meno ogni forma di solidarietà post matrimoniale con il coniuge divorziato che, quindi, non ha più alcun obbligo nei confronti dell’altro.
D’altra parte, l’instaurazione di un nuovo nucleo familiare fa sì che sia all’interno della nuova coppia di fatto a doversi istaurare quella comunanza di risorse economiche, atta al mantenimento di un regime di vita comune.
Secondo, la Suprema Corte (Cassazione Civile, sentenza n. 6855 del 3 aprile 2015) la convivenza di fatto è riscontrabile in ogni nucleo domestico stabile e continuo.
Nella costituzione di questa nuova famiglia, secondo la giurisprudenza di legittimità maggioritaria, l’ex coniuge assumerebbe il rischio delle successive vicende della famiglia di fatto, cosicché la dissoluzione della famiglia di fatto dell’ex coniuge non possa far rivivere l’obbligo, per il coniuge divorziato, di erogare nuovamente alcun l’assegno divorzile.
Così, la nuova famiglia di fatto, in pratica, rescinde ogni connessione con il precedente matrimonio, facendo venire meno ogni obbligo economico in via definitiva (così, Cass. Civ., sentenza n. 2466 del 8 febbraio 2016).
Senza poi contare peraltro che è diritto dell’altro coniuge, fino a quel momento onerato dall’obbligo economico, l’assegno divorzile, di confidare nell’esonero definitivo dallo stesso, una volta revocato con pronuncia giuridica.
Pertanto, l’assegno divorzile non entra in stato di quiescenza, ma resta per sempre escluso, anche se l’ex coniuge dovesse cessare la convivenza. (Cass. Civ., sentenza n. 25528 del 13 dicembre 2016).
Come si può provare la nuova convivenza dell’ex coniuge al fine di ottenere la revoca dell’assegno divorzile?
In alcune procedure giudiziarie, al fine di meglio provare il venir meno dei presupposti per l’assegno divorzile e, quindi, la costituzione di un nuovo nucleo familiare, le parti interessate si sono avvalse addirittura di fotografie della nuova famiglia di fatto, ritraenti la neo coppia in vacanza, come tratte dai social network.
Tanto, anche per sopperire l’ eventuale assenza di evidenze anagrafiche circa la sussistenza della convivenza, nel caso ad esempio che i conviventi non risultino essere residenti nello stesso indirizzo e vogliano tenere occulta la loro relazione.
Altri, invece, si sono avvalsi dell’ investigatore privato al fine di individuare elementi comprovanti la convivenza stabile e duratura dell’ex coniuge che, al fine di conservare il diritto all’assegno di mantenimento, sceglievano di tener celata la nuova relazione.
Il consiglio dell’avvocato
Lo Studio Legale Lambrate si occupa di assistere la propria Clientela nelle controversie relative alla revoca dell’assegno divorzile per sopravvenienza di una nuova convivenza, avvalendosi, nel caso di necessità di raccolta di elementi probatori, dell’ausilio dell’Investigatore Privato di sua fiducia Francesco Finanzon e della sua Agenzia “Investigazioni Octopus”.