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Perché è dovuto l’assegno divorzile?

Il problema dei requisiti per ottenere l’assegno di divorzio è molto sentito, specialmente perché, con il divorzio, nell’immaginario comune cessa ogni rapporto/legame con l’ex coniuge.

Questo, l’ex coniuge, negli anni a seguire la separazione diviene un estraneo, per il quale, se si è onerati a versare l’assegno divorzile, si deve comunque continuare a contribuire al suo mantenimento.

Il diritto all’assegno divorzile, infatti, è sancito sulla scorta dei principi di solidarietà familiare, costituzionalmente garanti: ecco perchè, se dovuto, dovrebbe essere versato.

Ma come si fa a capire quando  è dovuto l’assegno divorzile?

In tema di assegno di divorzio, non è per nulla facile districarsi, in quanto è probabile che  per i non addetti ai lavori ci sia  moltissima confusione.

Sull’assegno di divorzio, infatti, si sono succeduti vari orientamenti giurisprudenziali fino al recentissimo chiarimento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione n. 18287 del 11 luglio 2018.

Prima di questa importante sentenza, infatti, una parte della giurisprudenza riteneva che l’assegno divorzile era dovuto ogniqualvolta bisognava ripristinare il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, mentre una più moderna giurisprudenza aveva legato il diritto all’assegno di divorzio al requisito della mancanza dell’autosufficienza economica del richiedente.

A fronte di tale contrasto, le Sezioni Unite della Suprema Corte hanno attribuito una nuova interpretazione dell’art. 5, sesto comma, Legge Div., prendendo le distanze da entrambi gli orientamenti (quello del tenore di vita e quello dell’autosufficienza economica).

In particolare, l’art. 5, sesto comma, Legge Div. prevede il diritto all’assegno di divorzile in mancanza di mezzi “adeguati” e nell’impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive.

Il diritto all’assegno divorzile, secondo la recente pronuncia, fondata sui principi costituzionali, sorgerebbe a seguito di una valutazione comparativa della situazione economico-patrimoniale degli ex coniugi, alla luce delle scelte, in costanza di matrimonio, a svantaggio economico dell’uno per il vantaggio economico dell’altro, della durata del matrimonio, delle potenzialità future e dell’età del richiedente.

L’assegno di divorzio così dovrebbe assicurare tutela a quelle situazioni di squilibrio reddituale, imputabili a determinazioni comuni assunte durante la vita familiare.

L’obiettivo dell’assegno divorzile dovrebbe essere quindi quello di riequilibrare la situazione patrimoniale svantaggiosa dipesa da scelte riconducibili alla vita matrimoniale.

I  presupposti quindi per la concessione dell’assegno divorzile dovrebbero quindi individuarsi:

  1. a) squilibrio patrimoniale tra gli ex coniugi, da provarsi sia tramite le dichiarazioni dei redditi sia attraverso altri mezzi di prova officiosi;
  2. b) inadeguatezza economica del richiedente da valutarsi (i) alla luce del contributo (e sacrificio professionale e personale) reso durante il matrimonio per la formazione del patrimonio dell’altro coniuge; (ii) nonché in relazione alla durata del vincolo patrimoniale; (iii) alle potenzialità professionali future del coniuge svantaggiato; e (iv) all’età di quest’ultimo.

Per quanto tempo è dovuto l’assegno di divorzio?

L’Avv. Alessandra Giordano dello Studio Legale Lambrate evidenzia che “questa interpretazione potrebbe comportare, per alcuni casi, una certa temporaneità dell’obbligo, limitata a colmare la disparità economico-patrimoniale determinatasi con lo scioglimento del vincolo”.

Quali sono le regole probatorie per l’assegno di divorzio?

Dal punto di vista probatorio, poi, chi ritiene di essere beneficiario dell’assegno divorzile deve fornire la prova dello squilibrio economico, del contributo personale prestato a vantaggio economico dell’altro coniuge, della difficoltà oggettiva (anche per motivi di età) a ricollocarsi nel mercato del lavoro. Da parte sua, invece, chi si oppone alla richiesta o richiede la riduzione o l’eliminazione dell’assegno divorzile dovrà fornire la prova del superamento della disparità.