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Il prelievo dopo la morte dal conto corrente cointestato è spesso motivo di contestazione da parte degli eredi.

Il contitolare ha diritto a prelevare dopo la morte dal conto corrente?

La giurisprudenza ritiene ormai pacificamente (da ultimo Cass. Civ. Sezione Quinta, 24 marzo 2021, n, 8175) che la cointestazione, con firma e disponibilità disgiunte, di una somma di denaro depositata presso un istituto di credito, è qualificabile come donazione indiretta:

se detta somma è di proprietà esclusiva di uno solo dei cointitolari;

nonché se sia verificata l’esistenza dell’animus donanandi, consistente nell’accertamento che il proprietario del denaro non aveva, nel momento della cointestazione, altro scopo che quello di liberalità.

Con il tramite del contratto bancario si realizza l’arricchimento senza corrispettivo dell’altro cointestatario.

Su questa scorta, se il prelievo dopo la morte dal conto corrente cointestato è giustificato dalla volontà del de cuius attribuire con donazione indiretta il 50% del proprio saldo di conto corrente, lo stesso non potrà essere restituito alla massa ereditaria.

Chiaramente il prelievo dopo la morte da parte del cointestario in vita non potà eccedere la sua quota del 50%,

Invece, in mancanza di una volontà donativa c.d. animus donandi del defunto il cointestatario in vita dovrà restituire quanto prelevato.

E se il prelievo è avvenuto quando il congiunto era ancora in vita?

Il trasferimento di denaro, depositato su un conto bancario, eseguito in favore del contitolare o di un terzo in virtù di un ordine di bonifico, in tal senso, impartito alla Banca dal titolare del conto può avere anch’esso fine di liberalità.

L’ordine di bonifico (statuisce la sentenza sopra citata) ha natura di negozio giuridico unilatale, la cui efficacia vincolante scaturisce da una precedente dichiarazione di volontà dispositiva.

L’operazione si perfeziona tra la banca e l’ordinante, con conseguente estraneità del beneficiario, nei cui confronti, pertanto, l’incarico del correntista di effettuare il pagamento assume natura di delegazione di pagamento.

Attraverso l’atto di delegazione si realizza il fine di liberalità, producendo l’effetto di una attribuzione gratuita.

L’intento è quello di provocare un incremento del patrimonio del beneficiario con depauperamento del patrimonio del dispomnte, mediante il bonifico bancario.

Il consiglio dell’Avvocato…

Anche se un prelievo dopo la morte dal conto corrente cointestato è espressione di un atto donativo, quest’ultimo potrebbe esporsi comunque ad essere rivendicato se è lesivo delle quote ereditarie.

Lo Studio Legale Lambrate informa…

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