I prelievi indebiti dal conto corrente del de cuius devono essere restituiti alla massa ereditaria!
Se al momento dell’apertura della successione dovessero emergere prelievi ingiustificati effettuati dal conto corrente del de cuius, questi potranno essere contestati al beneficiario.
La sottrazione di risorse economiche dal conto corrente del de cuius costituisce ovviamente una condotta illecita, salvo non si provi la volontà donativa del defunto.
Attenzione però anche la volontà di donare del de cuius incontra importanti limiti sia legislativi che giurisprudenziali.
Infatti, il nostro Codice Civile, da un lato, prevede che il potere di disposizione di ciascuno per il tempo in cui avrà cessato di vivere non debba mai ledere le quote previste per gli eredi legittimari (ad esempio moglie e figli).
Dall’altro, la nostra giurisprudenza di legittimità ha statuito che le donazioni di denaro devono avere la forma dell’atto pubblico, altrimenti vanno considerate nulle!
La sottrazione di denaro dal conto corrente del de cuius dopo l’apertura della successione…
Se l’illecita sottrazione di risorse dal patrimonio del de cuius si realizza dopo l’apertura della successione, l’interessato, per ricondurre questi beni alla massa ereditaria, potrà esperire l’azione di petizione ereditaria ex art. 533 Cod. Civ. avanti al giudice del luogo dell’aperta successione (ex art. 22 Cod. Proc. Civ.), trattandosi di beni facenti parte del patrimonio ereditario.
Se ad essere lesi dai prelievi di denaro invece sono gli eredi legittimari per la loro quota di legittima, gli stessi potranno esperire l’azione di riduzione.
I prelievi dal conto corrente del de cuius prima della morte…
Qualora, invece, gli importi vengano prelevati dal conto corrente intestato al de cuius prima dell’apertura della successione, questi non si considerano ricompresi nell’asse ereditario (ex multis e da ultimo Cassazione Civile, Sezione Terza, ordinanza n. 8611 del 9 aprile 2018), dunque, non potranno considerarsi beni ereditari.
Anche i prelievi effettuati prima della morte del de cuius possono essere contestati dagli eredi.
Con l’azione di restituzione ex art. 533 Cod. Civ., infatti, gli eredi possono ricondurre il denaro prelevato, prima della morte del defunto e senza giustificato motivo, alla massa ereditaria.
In pratica, la parte interessata potrà chiedere al giudice di accertare e dichiarare che la somma prelevata appartenga all’asse ereditario, essendo il conto corrente di esclusiva titolarità del de cuius con l’anzidetta azione di restituzione ex art. 533 Cod. Civ.
L’azione di restituzione può essere esperita nei confronti di “chiunque possiede tutti o parte dei beni ereditari” e dunque anche nei confronti di soggetti privi della qualità di coerede o non chiamati a succedere.
Attenzione poi: salvo il caso in cui il de cuius non abbia voluto donare le somme di denaro prelevate, il prelievo ingiustificato di somme dal suo conto corrente (anche da parte di chi era delegato ad operare sul conto corrente) può integrare anche una condotta penalmente rilevante.
Lo Studio Legale Lambrate informa…
Lo Studio Legale Lambrate informa che opera da diverso tempo su casi aventi ad oggetto conflitti tra eredi in merito ai rapporti bancari del de cuius ed è, pertanto, a disposizione degli eredi per una preliminare valutazione della fondatezza della loro pretesa.
Ciò posto, lo Studio Legale Lambrate invita tutti coloro che ritengano di aver subito pregiudizio a rivolfere la loro richiesta all’indirizzo e-mail info@studiolegalelambrate.it o al numero di telefono 02.39562550.
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