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Come fare di fronte alle richieste di pagamento di debiti del de cuius?

Con l’apertura della successione può capitare di essere attinti da una serie di richieste o ingiunzioni di pagamento di debiti  contratti dal de cuius, anche con Enti come l’Inps o l’Agenzia delle Entrate e così via…

Nessun problema, se si è provveduto, a seguito di una valutazione personale, a rinunciare all’eredità o ad accettare con beneficio di inventario, onde evitare di dover rispondere dei debiti del de cuius.

In tal caso, infatti, dovrebbe essere risolutivo inviare al creditore copia della rinuncia o della accettazione con beneficio di inventario per non essere più disturbati.

In mancanza di una formale rinuncia all’eredità, non molti sanno che si può eccepire al creditore la propria qualifica di erede.

Infatti, quando si apre la successione non si acquista di per sé la qualifica di erede! I beneficiari hanno diritto ad una sorta di “limbo”, che li qualifica come “chiamati all’eredità” fino all’accettazione espressa o tacita oppure alla formale rinuncia all’eredità, che deve pervenire nel termine decennale ex art. 480 Cod. Civ.

Bisogna fare attenzione però: i comportamenti concludenti (quali ad esempio, e in generale, gli atti dispositivi dell’eredità, gli atti che dimostrino un interesse del chiamato a diventare erede) sono considerati accettazione tacita dell’eredità.

In mancanza, dunque, di un accettazione anche tacita dell’eredità, l’intimato ha tutto il diritto di eccepire di essere solamente un chiamato all’eredità, senza cioè aver ancora accettato l’eredità stessa e, quindi, senza ver acquistato la qualifica di erede. Pertanto, se non si è eredi non si dovrà rispondere dei debiti dell’eredità.

Sul punto, giova ricordare che  l’onere di provare la qualità di erede i spetta a chi agisce per il recupero del credito (da ultimo, Cass. Civ. sentenza n. 21436 del 30 agosto 2018).

La soluzione però non è definitiva, in quanto ai sensi dell’art. 481 Cod. Civ., i creditori interessati possono chiedere al Giudice  di fissare un termine entro il quale il chiamato all’eredità dichiari se intende o accettare l’eredità.

Pertanto, bisognerà valutare con un professionista la strategia difensiva, atta ad evitare aggravi di sorta.

Sul punto, giova ricordare che lo Studio Legale Lambrate assiste i Clienti:

  • nella valutazione circa la convenienza ad accettare o rinunciare ad un eredità;
  • nella gestione delle posizioni debitorie del de cuius anche in assenza di una rinuncia all’eredità;
  • nella proposizione di istanze al Giudice per la fissazione di un termine entro cui il chiamato dichiari se intende accettare o rifiutare le eredità;
  • nelle accettazioni con beneficio di inventario…