Ultimo aggiornamento 6 Ottobre 2021
Il Coronavirus mina anche le relazioni familiari.
Assisteremo ad un boom di separazioni e divorzi finita la pandemia?
La Dott.ssa Valentina Impagnatiello, che collabora con lo Studio Legale Lambrate, affronta il tema dell’incidenza del Coronavirus sulle relazioni familiari.
Le relazioni familiari al tempo del Coronavirus
In questo periodo di incertezza un messaggio echeggia forte e chiaro: restare a casa. Se alcuni trova giovamento nel trascorrere più tempo insieme alla propria famiglia, molti si trovano in una situazione di forte disagio. Non in tutti i casi, infatti, la convivenza coatta è un’occasione per fortificare le relazioni familiari.
La pregressa esperienza cinese ha rilevato un trend negativo. In Cina, infatti, dopo il periodo di quarantena si è registrato un boom di divorzi e di separazioni.
L’allarme arriva, ancora una volta, dalla Cina
A seguito delle misure di contenimento dell’epidemia adottate in Cina, molte persone sono giunti alla conclusione di non essere più compatibili.
In Italia aumenteranno le richieste di separazioni e divorzi?
L’Italia è la seconda nazione a ricorrere alla quarantena per contrastare la pandemia.
Vivendo una situazione analoga assisteremo al moltiplicarsi delle richieste di separazioni e divorzi?
Anzitutto, va fatta una considerazione di carattere generale. In una cornice in cui la nostra normalità è sospesa la convivenza coatta costituisce un potenziale elemento di crisi per il singolo individuo e, conseguentemente, per le relazioni familiari.
I diversi scenari possibili
Il primo pensiero va i partner che avevano pensato di separarsi già prima della pandemia.
In questo scenario la convivenza forzata diviene una prigione. In effetti, prima della pandemia i partner potevano beneficiare di spazi e tempi propri, trascorrendo gran parte lontano dal coniuge. La convivenza forzata obbliga il partner a prendere coscienza che la relazione è giunta al capolinea. Il partner che prima era totalmente assorbito dalla frenetica routine quotidiana e procrastinava ogni decisione, oggi ha tempo e modo di maturare l’amara consapevolezza.
Diverso è, invece, il caso che riguarda coppie che credevano di avere un solido rapporto.
La convivenza forzata potrebbe, infatti, mettere in luce delle criticità di cui erano inconsapevoli.
Un vero e proprio scompenso emotivo potrebbe evidenziarsi nei partner che hanno scoperto il tradimento del consorte. Scoprire un tradimento mentre si è costretti a restare sotto lo stesso tetto potrebbe avere effetti psicologicamente devastanti.
La scoperta di tale notizia, avvenuta magari in modo fortuito, potrebbe far nascere nel partner tradito emozioni difficili da contenere che potrebbero prendere il sopravvento.
I consigli per le coppie
In questa situazione emergenziale potrebbe rivelarsi utile adottare alcuni comportamenti preventivi.
Incentivare il dialogo
La costrizione fisica all’interno degli stessi spazi può rappresentare un’occasione di confronto. La quarantena può agevolare il dialogo ed incentivare il confronto sui problemi che affliggono la coppia. Il confronto potrà rivelarsi costruttivo se i partner rispetteranno lo spazio di espressione dell’altro.
L’invio, dunque, non può che essere quello di impiegare tempo e sforzi per confrontarsi e, se possibile, superare le conflittualità.
Rispettare gli spazi dell’altro
La convivenza forzata, soprattutto in abitazioni di piccole metrature, potrebbe minare i propri spazi vitali.
E’ un esigenza fisiologica, ognuno di noi necessita di momenti propri. Questo bisogno non ha alcuna incidenza sul sentimento e sulla relazione di coppia. E’ bene, dunque, garantire che l’altro si ritagli del tempo per sé stesso.
I consigli per le famiglie
Per i più piccoli la routine quotidiana è rassicurante. In questo senso, la brusca interruzione delle abitudini quotidiane può determinare un senso di disorientamento. E’ bene, quindi, programmare la giornata di tutti i componenti del nucleo familiare.
Programmare la giornata
Si consiglia di creare insieme ai propri figli una tabella nella quale vengono stabilite le attività giornaliere. Organizzare le attività giornaliere,infatti, può aiutare ad evitare i conflitti.
Concedersi dei momenti di aggregazione familiare.
Svolgere attività che coinvolgano tutta la famiglia, fortificano le relazioni familiari.
Il supporto psicologico
Laddove permangano situazioni conflittuali di difficile gestione è possibile rivolgersi a professionisti.
In tale contesto si inserisce l’iniziativa promossa dalla Dott.ssa Valentina Impagnatiello in collaborazione con la collega psicologa dott.ssa Stefania Riccardi.
“Psicologia in Brianza” offre un servizio telefonico gratuito a tutte le persone che sono in difficoltà emotiva in questa emergenza.