Il disturbo da stress post-traumatico viene riconodtto nell’ambito giuridico al danno biologico di natura psichica o, più semplicemente, “danno psichico”.
In pratica, il danno psichico è una alterazione, temporanea o permanente, della salute psichica di un individuo anche in assenza di evidenti lesioni e/o malattie organiche.
La compromissione dell’integrità psichica e dell’equilibrio psicologico di un soggetto può essere la conseguenza di un evento traumatico, vissuto in prima persona o al quale si è assistito, che compromette lo svolgimento delle consuete attività di vita quotidiana, concernenti la sfera relazione, lavorativa, il tempo libero, ecc.
Gli eventi traumatici comprendono quelle esperienze che implicano morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni o violenza sessuale. Costituiscono quindi eventi traumatici, tra i tanti citati nel DSM-V, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, le aggressioni fisiche, i maltrattamenti o gli abusi fisici o sessuali, i disastri naturali e gli incidenti automobilistici.
Il disturbo da stress post-traumatico
Il disturbo da stress post-traumatico è il danno psichico che si diagnostica più frequentemente a seguito di un evento traumatico, quale ad essemipio il sinistro stradale. Ovviamente, non è l’unico. Ineffetti, a seguito di un evento traumatico possono insorgere anche altre patologie di cui al DSM-V, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.
Ad ogni modo, tra i criteri diagnostici elencati nel DSM-V, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, per fare diagnosi di disturbo da stress post-traumatico (DSPT) è necessario sviluppare sintomi intrusivi tipici che seguono l’esposizione diretta o indiretta a uno o più eventi traumatici.
Danno psichico e sinistro stradale
Gli incidenti stradali sono eventi improvvisi, inattesi, che costituiscono una minaccia alla propria incolumità e per questo potenzialmente traumatici, indipendentemente dal tipo e dal numero di mezzi di trasporto coinvolti (bicicletta, motociclo, pullman …) e dalla gravità dei danni che scaturiscono nelle persone che vi si trovano implicate.
Per coloro che sopravvivono ad un incidente accanto alle eventuali e più o meno importanti conseguenze fisiche si associano quelle psicologiche. Risulta quindi necessario porre particolare attenzione all’impatto psicologico di un sinistro stradale, specie se grave e/o mortale, per meglio comprenderne i risvolti sintomatologici e il decorso degli stessi; inoltre, la risposta psicologica della vittima sopravvissuta può cronicizzarsi e portare allo sviluppo di condizioni psicopatologiche (tra le quali ansia, depressione o disturbo da stress post-traumatico). Tale cronicizzazione interferisce con il normale funzionamento della persona, da quello lavorativo, a quello relazione e sociale, e per questo è fondamentale non solo riconoscere e diagnosticare tale disturbo ma anche trattarlo al fine di permettere agli individui di tornare a svolgere una vita normale.
Diagnosi di danno psichico conseguente a sinistro stradale
Per valutare e diagnosticare la presenza del danno psichico è necessario l’intervento di un professionista, come lo psicologo. L’obiettivo è quello di stabilire il nesso causale tra la situazione oggetto di valutazione e l’evento lesivo che ha avuto luogo.
La valutazione peritale del danno non-patrimoniale inizia con una dettagliata raccolta anamnestica volta a conoscere i sintomi e le difficoltà riportate dal soggetto; è sulla base delle informazioni ottenute che il professionista cercherà di ricostruire la storia di vita premorbosa, antecedente al trauma, e quella ad esso successiva con lo scopo di accertare che il fatto lesivo oggetto di causa abbia effettivamente compromesso il precedente equilibrio psicologico della persona lesa e che, quindi, la sintomatologia riportata non sia preesistente all’incidente subito.
Iter della perizia psicologica
Sono vari gli strumenti di indagine di cui può avvalersi lo psicologo al fine di accertare l’esistenza o meno del trauma psichico (tra i quali i colloqui clinici, i test di personalità, i test di livello, i test neuropsicologici e le scale psico-affettive) per analizzare non solo le eventuali alterazioni delle funzioni mentali superiori ma anche degli stati emotivo-affettivi della vittima.
Dopo l’accertamento del danno psichico, lo psicologo può redigere una relazione che costituirà la base fondante della perizia del Medico Legale, onde peter attribuire un punteggio concreto al danno biologico di natura psichica eventualmente riportato.