Ultimo aggiornamento 17 Giugno 2021
La chirurgia estetica, tecnica in grande voga nell’ultimo ventennio, consiste in interventi di carattere correttivo (ad es. mastoplastica, liposuzione, liposcultura, rinoplastica, otoplastica, blefaroplastica, gluteoplastica, lifting facciale e del corpo, mastopessi e così via) volti a migliorare imperfezioni fisiche naturali ritenute dal paziente pregiudizievoli della sfera personale.
Ogni individuo che sceglie di sottoporsi ad un intervento chirurgico estetico ha il diritto di conoscere l’eventuale diagnosi, prognosi e rischi cui incorre a seguito della pratica chirurgica cui si sottopone.
Il consenso informato è la sintesi di alcuni diritti fondamentali della persona disciplinati nella Carta Costituzionale agli artt. 2, 13 e 32 che regolano rispettivamente: l’autodeterminazione, l’inviolabilità della persona umana come libertà della persona di disporre del proprio corpo e il diritto alla salute; e nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea agli artt. 1, 2 e 3 che regolano la dignità umana, il diritto alla vita e, in ultimo, il diritto all’integrità della persona.
In considerazione della rilevanza della tematica, è stata emanata una Legge ad hoc, ossia la L. del 22 dicembre 2017 n. 219 in tema di consenso informato. Tale normativa prevede e disciplina la modalità di acquisizione del consenso informato e impone al medico di non porre in essere un intervento qualora manchi un pieno consenso del paziente o quando quest’ultimo rifiuti di concedere l’autorizzazione al trattamento.
Sul punto, l’art. 1 della L. n. 219 del 2017 dispone che “nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla Legge”.
L’art. 13 Cost., inoltre, dispone che “la libertà personale è inviolabile” e in virtù di tale intangibile principio si fonda anche il diritto del paziente di scegliere ed dare il proprio consenso ai trattamenti sanitari invasivi che altrimenti non potrebbero essere eseguiti.
Affinché il paziente possa dare il proprio consenso consapevole occorre che venga informato sulle ragioni del trattamento proposto, sulle modalità di esecuzione, sui rischi e le possibili complicanze derivanti dall’intervento, eventuali interventi alternativi e sulle fasi pre e post intervento in termini di riabilitazione e degenza ospedaliera.