Skip to main content

Ci si domanda spesso quale sia il miglior termine, modo e forma del patto fiduciario affinché la sua conclusione e redazione tuteli il fiduciante.

Tuttavia, prima di domandarsi quale forma del patto fiduciario sia necessaria per la sua valida e sicura conclusione, bisogna anzitutto avere chiaro che cos’è il patto fiduciario.

Che cos’è il patto fiduciario?

Il patto fiduciario è ormai pacificamente ammesso dalla giurisprudenza, se pure sia un istituto non espressamente disciplinato dal codice civile.

Con il patto fiduciario, il fiduciante attribuisce al fiduciario la proprietà o altro diritto reale su un proprio bene con l’accordo di ritrasferirglielo in futuro, o di trasferirlo ad un terzo o di farne un certo uso.

In pratica, l’effetto dell’istituto del patto fiduciario è quello di attribuire ad altri un proprio bene e, per l’effetto, bisognerà assicurarsi nella conclusione del patto che il fiduciante poi restituisca il bene attribuito in fiducia oppure che sia condannato giudiziariamente a restituirlo.

Quale termine, modo e forma del patto fiduciario possono comportare che il fiduciante sia quanto meno condannato a restituire il bene ricevuto in fiducia, laddove non lo faccia spontaneamente?

La questione è stata affrontata dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con sentenza n. 6459/2020, le quali si sono occupate di comprendere se il patto debba essere una scrittura bilaterale, una scrittura unilaterale oppure se l’accordo possa essere semplicemente verbale.

L’importanza della forma del patto fiduciario.

Al di là dell’autorevole pronuncia citata, bisogna in ogni caso comprendere che la forma del patto fiduciario è importantissima per la tutela dei fiduciante di fronte ad un fiduciario.

Quest’ultimo potrebbe, ricevuto il bene e tenutolo per sè, potrebbe poi non volerlo restituire, arrivando persino a negare di aver concluso con Voi un accordo.

L’Avv. Alessandra Giordano dello Studio Legale Lambrate ricorda che la giurisprudenza ha peraltro ritenuto che dichiarazioni unilaterali aventi ad oggetto riconoscimento di un patto successorio non sono dichiarazioni confessorie (così Cass. Civ. 5 ottobre 2017 n.23246).

 Come pure, sempre l’Avv. Alessandra Giordano dello Studio Legale Lambrate, ricorda che il Codice Civile prevede limiti alla possibilità di chiedere le prove per testi per determinate fattispecie. Del resto, poi, “qualora il patto si ponga in antitesi con quanto risulta altrimenti dal contratto, la mera qualificazione dello stesso come fiduciario non è sufficiente ad impedire l’applicabilità delle disposizioni che vietano la prova testimoniale dei patti aggiunti o contrari al contenuto di un documento”, così Cass. Civ., Sezione Prima, n. 11757 del 26 maggio 2014.

Come dunque proteggersi dal fiduciario?

Ad avviso dell’Avv. Alessandra Giordano è sempre bene porre in essere una scrittura bilaterale, sottoscritta da fiduciario e fiduciante, a prescindere dall’interpretazione giurisprudenziale della forma del patto fiduciario.

Il vantaggio della scrittura privata tra fiduciante e fiduciario è anche quello di disciplinare pure i termini e i modi dell’accordo e di contenerne i limiti, senza che nulla venga lasciato al caso.

Lo Studio Legale Lambrate informa…

Potrete, se lo desiderate, sottoporci il Vostro caso, sia afferente alla nuova stipulazione di un patto fiduciario, sia afferente ad un patto fiduciario orale e a voce con necessità di tutela.

Il caso specifico potrà essere sottoposto all’attenzione dello Studio Legale Lambrate scrivendo a info@studiolegalelambrate.it oppure nel form dedicato, oppure ancora telefonando al numero 02.39562550.