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L’esdebitazione è un procedimento che consente di liberare l’imprenditore fallito personalmente dai debiti che, a seguito della chiusura del fallimento, sono rimasti insoddisfatti, previsto all’art. 142 Legge Fallimentare.

In tal modo l’imprenditore torna in bonis e riacquista la possibilità di esercitare l’attività di impresa poiché viene esonerato dall’arduo compito di ripagare i debiti derivanti dalla pregressa attività aziendale.

Come si legge nella relazione governativa di accompagnamento alla riforma: “l’istituto della esdebitazione, omologo a quello già presente nella legislazione europea ed americana, costituisce una assoluta novità introdotta nel sistema e consiste nella incentivante liberazione del debitore persona fisica dai debiti residui nei confronti dei creditori concorsuali non soddisfatti integralmente, seppur in presenza di alcune condizioni”.

Se la relazione parla di “incentivante liberazione” è perchè la ratio di tale istituto risiede nella volontà del legislatore di premiare il fallito “onesto, ma sfortunato”. A beneficiare dell’esdebitazione sarà, dunque, l’imprenditore che sia prima che durante la procedura fallimentare ha tenuto una condotta irreprensibile tesa a salvaguardare le aspettative di soddisfacimento dei creditori.

Alla base pubblicistica dell’esdebitazione troviamo, dunque, lo specifico fine di ottenere un reinserimento del fallito nel mondo della produzione e del consumo, con finalità di sviluppo per l’economia, e l’interesse pubblico a
stimolare la correttezza dell’imprenditore-debitore nella gestione della sua impresa e la collaborazione fattiva dello stesso nello svolgimento della procedura concorsuale.

Indirettamente pertanto viene tutelato anche l’interesse della collettività dei creditori alla migliore riuscita della stessa procedura.
Quanto appena sottolineato è di notevole importanza poiché consente di comprendere quanto sia fondamentale non sminuire la portata applicativa della procedura.

L’avv. Elena Laura Bini dello Studio Legale Lambrate precisa che “è importante diffondere l’esistenza di questo istituto che ridona dignità e nuova vita imprenditoriale, come è altrettanto importante che i giudici chiamati a pronunciarsi sulla concessione del beneficio, non rendano l’istituto una scatola vuota. Pertanto, è fondamentale convincere l’organo giudicante che un’interpretazione estensiva dell’istituto gioverebbe, come evidenziato nella relazione governativa, all’intero sistema“.

Per tali ragioni, l’avv. Elena Laura Bini assiste su base nazionale gli imprenditori che vogliano depositare istanza di esdebitazione, effettuando una preventiva indagine circa la sussistenza dei requisiti per accedere al predetto beneficio, onde evitare l’instaurarsi di giudizi dall’esito certamente infruttuoso.