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A fronte di comportamenti ingiusti tenuti dall’ex coniuge, che si vorrebbero far valere avanti alla giustizia, molti si domandano se sia davvero preferibile la separazione consensuale.

Dal punto di vista emotivo è difficile ritenere preferibile la separazione consensuale.

E’ vero che per molti ritenere preferibile la separazione consensuale, al posto di andare avanti al Giudice a denunciare i comportamenti dell’ex marito e/o moglie, è emotivamente difficile.

Lo sforzo richiesto dal punto di vista emotivo è davvero importante, in quanto significa mettere da parte situazioni percepite e vissute come abuso, sopruso e ingiustizia.

Bisogna però osservare che niente potrà mai risanare quanto subito dall’ex coniuge. Tanto, se pure in alcuni casi, ricorrendone i presupposti, è possibile agire nei confronti dell’ex coniuge per il ristoro del pregiudizio per l’illecito endofamiliare.

E’ preferibile la separazione non contenziosa per motivi di tempo?

Anzitutto, nonostante lo sforzo, è preferibile la separazione consensuale al posto di una separazione contenziosa, perché le tempistiche per raggiungere la separazione dall’ex coniuge possono essere nettamente più brevi.

Tuttavia, anche per la separazione consensuale, vi è una necessaria fase di gestazione, scandita dalla trattativa per addivenire ad un accordo con l’altro coniuge.

In questa fase è possibile segnalare e documentare le proprie pretese, fare delle proposte e controproposte al fine di addivenire, in contraddittorio con l’altro, ad un accordo di compromesso per separarsi finalmente dall’altro. Lo stesso è possibile fare anche per il divorzio.

E’ preferibile la separazione consensuale per poter scegliere, se pure assieme all’altro, le condizioni di separazione.

Il vantaggio non è solo quello del tempo insomma. Infatti, è preferibile la separazione consensuale anche per poter determinare, se pure insieme all’altro, le condizioni per separarsi.

Infatti, avanti al Giudice della separazione si può solo prospettare e documentare le proprie pretese, ma poi è il Giudice che decide le condizioni senza possibilità di scelta per la parte, la quale avrà solo la possibilità di impugnare la decisione di questo, ritrovandosi però, nelle more, a doversi uniformare a quanto statuito dalla sentenza giudiziaria.

Come si determinano le condizioni di separazione consensuale?

Il percorso per addivenire alla separazione consensuale può essere gestito con l’assistenza di un legale per parte, con il quale ciascun coniuge può interfacciarsi, incaricandolo di proporre le proprie pretese all’altra parte che riscontrerà, a sua volta, per il tramite del suo difensore.

In questa fase stragiudiziale, anche per uniformarsi ai canoni giuridici ormai dettati dalla Riforma Cartabia, è opportuno “giocare a carte scoperte”, condividendo con l’avversario tutta la documentazione utile e fondante la propria pretesa.

In alternativa all’avvio di una trattativa con un legale per parte, i due coniugi possono rivolgersi al medesimo difensore. Questo è possibile sia nel caso in cui ci siano delle idee chiare e magari un accordo di separazione già condiviso tra i due coniugi, sia nel caso in cui non ci sia la benché minima idea in merito.

E’ infatti possibile articolare degli incontri tra le parti volti ad accertare, in condivisione, la situazione economica e a valutare insieme un accordo di compromesso che soddisfi le esigenze di entrambi.

E’ preferibile la separazione consensuale anche in presenza di illecito endofamiliare?

L’illecito endofamiliare ha fondamento solo se ci sia stato un danno concreto, documentabile e quantificabile conseguenza immediata e diretta del comportamento dell’altro coniuge.

La domanda risarcitoria per l’illecito endofamiliare non può essere proposta nel giudizio di separazione, ma va proposta in separato ed autonomo giudizio.

Pure il ristoro del danno da illecito endofamiliare, se sussistente, può essere oggetto di trattativa stragiudiziale e di definizione in tale sede.

Lo Studio Legale Lambrate informa…

Lo Studio Legale Lambrate informa di aver sperimentato la trattazione del compromesso di separazione anche con coniugi in origine in disaccordo, mettendo a disposizione di entrambi i coniugi diverse sessioni in studio, volte dapprima a accertare le esigenze dei figli e di ogni coniuge e poi le spese di entrambi i coniugi in relazione ai loro stipendi/compensi, successivamente a condividere tra i coniugi una o più proposte per parte fino a trovare una soluzione che possa andare bene ad entrambi.

L’esperienza ha dimostrato che anche coniugi litigiosi hanno poi trovato giovamento dall’iter proposto, in quanto questo è stato utile a limitare il conflitto.