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Diritti di visita del genitore separato o divorziato: è giustificato lo spostamento per vedere i propri figli? Spostarsi per vedere i figli minori è legittimo? 

E’ trascorso ormai più di un mese dal c.d. lockdown e i genitori separati o divorziati si domandano se è possibile vedere i figli minori.

E’ noto a tutti che la libertà di circolazione è stata fortemente limitata per fronteggiare l’emergenza da Covid-19.

Sono consentiti, infatti, solo gli spostamenti giustificati da comprovate ragioni di lavoro, per motivi di salute o per necessità. Al trasgressore, infatti, viene comminata, salvo che il fatto non costituisca un reato, un’importante sanzione amministrativa.

Spostarsi per rispettare i diritti di visita dei figli minori è “situazione di necessità” che legittima lo spostamento sul territorio?

La questione è fortemente dibattuta.

A seguito dei provvedimenti sul lockdown sono legittimi gli spostamenti per le visite ai figli e per i ricongiungimenti con le famiglie?

La risposta non è univoca.

I diritti di visita sono recessivi rispetto alle limitazioni alla circolazione delle persone.

Le misure restrittive, di recente adottate dal Governo per contrastare l’epidemia da Coronavirus, limitano, in modo “rigoroso” e “universale”, i movimenti sul territorio, con conseguente sacrificio di tutti i cittadini ed anche dei minori. Nell’attuale momento emergenziale, il diritto – dovere dei genitori e dei figli minori di incontrarsi è recessivo rispetto alle limitazioni alla circolazione delle persone, imposte per ragioni sanitarie.

Inoltre, non è possibile verificare se il minore, durante l’incontro con l’altro genitore, sia stato esposto a rischio sanitario. Ciò costituisce un pericolo per il minore stesso e per chi abita con lui.

Sulla base di tali argomentazioni, il Tribunale di Bari con decreto del 26 marzo 2020 ha ritenuto necessario interrompere gli incontri padre-figlio,  Lo stesso Tribunale ha poi disposto che i diritti di visita venissero esercitati soltanto con modalità a distanza (videochiamata Skype) secondo il calendario già stabilito.

Il diritto di visita è consentito perchè “situazione di necessità”.

Il Tribunale di Milano, invece, ha stabilito che è consentito per i genitori far visita ai figli minorenni. Secondo il Tribunale meneghino, infatti, le misure di contenimento non precludono la possibilità di rispettare il diritto – dovere di visita del genitore separato o divorziato.

Da ultimo, il Tribunale di Busto Arsizio ha precisato che i Servizi Sociali non possono imporre la sospensione degli incontri con i figli minori per ragioni di opportunità. La predetta sospensione, infatti, può discendere solo se ad imporla è la normativa emergenziale vigente. Il predetto Tribunale, interpretando la normativa in questione, pare propendere per la soluzione favorevole per gli spostamenti durante l’epidemia necessari per ottemperare agli obblighi di visita dei figli disposti dal Giudice.

Come visto, la questione è controversa.

La richiesta di chiarimenti

Sul punto, l’Unione Nazionale Camere Minorili (UNCM), con un comunicato del 30 marzo 2020, ha interpellato il Governo e il Parlamento.

L’Organo politico è chiamato, quindi, a chiarire

se siano legittimi gli spostamenti per le visite ai figli e per i ricongiungimenti con la propria famiglia, anche da un comune all’altro o da una regione all’altra, ovviamente con le cautele del caso per ridurre il rischio di diffusione del contagio, e fatti salvi gli obblighi di quarantena”.

Il Consiglio dell’Avvocato.

La questione non è di pronta soluzione. Come rilevato dall’Unione Nazionale Camere Minorili, infatti, nella situazione rappresentata, rilevano due diritti fondamentali: il diritto alle relazioni familiari e il diritto alla salute. Questi diritti sono riconosciuti dalla Costituzione e dalla CEDU e hanno pari rango. E’ necessario, dunque, trovare il giusto equilibrio nell’interesse principale dei minori.

In questa situazione emergenziale è di fondamentale importanza che i genitori collaborino attivamente secondo buon senso. In questa emergenza i diritti dei minori devono essere ancor più tutelati. E’ opportuno che i genitori individuino di comune accordo modalità che consentano di conservare le relazioni tra il genitore non collocatario ed il figlio minore. Il tutto, ovviamente, in totale sicurezza per il minore.


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