I prelievi dal conto corrente del defunto, tramite bonifici, giroconti ed assegni, sono generalmente scoperti dagli eredi dopo il decesso del proprio caro congiunto.
La situazione non è mai piacevole, perché ci si domanda se chi ha amministrato e gestito il conto corrente, in aiuto o appoggio del defunto, abbia agito approfittandosi della situazione di malattia o di vecchiaia del titolare.
Come allora difendere il conto corrente del defunto?
E’ possibile chiedere a chi ha operato sul conto corrente del defunto e/o sul suo conto titoli un rendiconto ex art. 1713 Cod. Civ.
L’azione di rendiconto, ormai pacificamente ammessa dalla giurisprudenza, consente di passare in rassegna tutte le operazioni esorbitanti le normali esigenze di vita del defunto, chiedendone la restituzione.
L’azione di rendiconto non è un mezzo di prova e, pertanto, sono bocciate tutte quelle azioni e domande volte solamente ad esplorare la situazione.
L’azione a protezione dei prelievi del defunto è un’azione ereditaria?
L’azione di rendiconto non è un’azione ereditaria e può essere proposta anche separatamente dalle classiche azioni successorie.
Tuttavia, se ci sono i fondamenti per altre azioni ereditarie, ad esempio, quella di riduzione, di petizione dell’eredità oppure di divisione ereditaria, può essere cumulata alle altre azioni.
Chi ha operato sul conto corrente del defunto può difendersi eccependo che si tratti di una donazione?
Sì, la difesa naturale, specialmente per prelievi, giroconti, bonifici e assegni abbondanti ed esorbitanti, può essere quella di precisare che il defunto ha voluto fare una donazione in suo favore.
Tuttavia, la donazione deve essere corredata dalla prova della volontà donativa del defunto, c.d. animus donandi, non bastando il solo arricchimento per poter definire l’operazione bancaria quale donazione.
In ogni caso, la giurisprudenza ha più di recente chiarito che per le donazioni di denaro dovrebbe occorrere la forma dell’atto pubblico ad substatiam; e ciò a pena di invalidità dell’atto.
Se l’erede che ha ricevuto la donazione è un erede necessario e se con essa non è lesa la quota di legittima degli altri eredi legittimari, occorrerà fare i dovuti calcoli matematici per comprendere se è fondata la domanda restitutoria nei suoi confronti.
Lo Studio Legale Lambrate consiglia ed informa…
Ogni azione e domanda successoria va valutata con un attenta disamina che passa attraverso anche la valutazione e stima del patrimonio relitto e delle quote di ciascun erede, anche in presenza di prelievi dal conto corrente del defunto. Tanto, nonostante le operazioni bancarie dal conto corrente del defunto siano del tutto svincolate dalle azioni successorie al fine di evitare di proporre domande ed azioni infondate.
Lo Studio Legale Lambrate informa che lo stesso presta assistenza e difesa anche nei confronti di chi ha operato sul conto corrente del defunto, con una rigorosa valutazione del caso specifico.
Vorrete sottoporci il Vostro caso scrivendo all’indirizzo info@studiolegalelambrate.it, risponderemo appena possibile.